Produrre pentole in terracotta in 8 passaggi chiave
Nello stesso modo da secoli
Le pentole in terracotta realizzate artigianalmente a mano hanno un fascino che richiama alla mente secoli di storia.
L’innovazione tecnologica e l’esperienza raccolta in questi secoli hanno permesso di ammodernare alcune fasi al fine di migliorare la qualità della produzione.
Ma anche oggi molti artigiani ceramisti producono i loro oggetti di terracotta – quasi – nello stesso modo in cui si faceva nei secoli passati con antiche procedure che spesso si tramandano da padre in figlio.
Otto passaggi chiave
Per produrre pentole in terracotta usando il metodo artigianale tradizionale si parte dalla ricerca e selezione della terra, per poi purificarla, impastarla e darle una forma attraverso questi passaggi-chiave:
1- In primis l’artigiano raccoglie la terra per trovare l’argilla più adatta e dalla qualità più alta..
Una volta raccolta la terra, procede alla rimozione dello strato superiore del terreno per arrivare all’argilla sottostante.
2- Quindi procede con la stagionatura, un’operazione necessaria per migliorare caratteristiche quali la plasticità. Una plasticità maggiore dell’argilla permetterà di evitare che il vaso possa fratturarsi durante la lavorazione.
3- L’argilla dev’essere depurata: la si diluisce con dell’acqua finché non raggiunge lo stato liquido.
Solo dopo la si lascia decantare per permettere alle sostanze organiche più leggere di venire a galla.
Gli elementi più pesanti, invece, si depositano sul fondo del contenitore.
4- Quindi avviene la fase dell’impasto, durante la quale è importante mescolare bene l’argilla con l’acqua in modo da raggiungere un composto omogeneo, plastico e privo di aria.
L’argilla così ottenuta diventa idonea al modellamento e alla lavorazione.
5- Solo allora avviene la modellazione della pentola, da svolgersi a mano libera.
Si può incavare la pentola dall’interno, oppure si possono plasmare e levigare i cilindretti di argilla.
Il modellamento può essere svolto su di un piano fermo oppure su di un tornio, a seconda delle esigenze.
Solo dopo aver modellato per bene il corpo della pentola si applicano gli eventuali manici o gli accessori come i beccucci.
6- Un oggetto così preparato dev’essere essiccato bene, affinché l’acqua contenuta nell’argilla esca dalla stessa in maniera uniforme.
Questo aiuterà a rendere la pentola maggiormente resistente ed evitare delle possibili rotture o deformazioni successive.
A casa dell’uscita dell’acqua, verrà ridotto il volume della pentola: il bravo artigiano saprà evitare che a causa di ciò l’oggetto si frantumi.
L’essiccazione deve avvenire in essiccatoi adeguatamente preparati.
7- L’artigiano passa quindi a lisciare la superficie interna prima di ricoprirla con uno strato di rivestimento per renderla impermeabile con degli appositi smalti.
8- Infine si procede alla cottura nel forno a temperature comprese tra i 900°/1000°.
Tali temperature causano una modifica delle proprietà chimico-fisiche dell’oggetto e gli fanno acquisire le sue caratteristiche, come la rigidità e la durezza, definitive.
La fase di cottura dura diverse ore e comprende il riscaldamento, la cottura e il raffreddamento.
Questo articolo fa parte di una serie dedicata alla storia della terracotta per la cucina e delle tecniche di produzione dalla prima scoperta fino ad oggi.
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Le pentole di terracotta dalle origini ad oggi
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Cuocere non è cucinare, dalla scoperta del fuoco all’invenzione della pentola
*Alcune informazioni presenti in questo articolo le abbiamo lette nel libro La storia della pentola di Medagliani e Valli