Le pentole di terracotta dalle origini ad oggi
Questo è un salto nel passato alla ricerca delle origini delle pentole di terracotta che quotidianamente si usano in cucina.
Come si è giunti alle affascinanti quanto rustiche pentole in argilla rossa? Quale è la loro storia ed evoluzione, che forma avevano i loro antenati?
Tutto inizia in un lontano passato di molti secoli e addirittura di millenni.
Pentole in terracotta: le origini
L’utilizzo dell’argilla rossa per realizzare dei contenitori in grado di contenere i cibi con la finalità sia di conservarli che di cucinarli risale all’epoca in cui l’uomo iniziò a stazionarsi e a vivere all’interno di villaggi.
L’organizzazione della vita dell’uomo divenne più complessa, si crearono diversi ruoli e le attività che lo vedevano coinvolto cominciarono ad aumentare.
Iniziò, difatti, a far capolino il commercio, la necessità di scambiare quanto coltivato, di trasformarlo e di trasportarlo, così, da un villaggio all’altro.
Ecco che nacquero i più antichi antenati delle pentole di terracotta che oggi abitano le nostre credenze.
Ma andiamo nello specifico.
Pentole in terracotta naturale: le prime tecniche di lavorazione
L’intuizione coinvolse il fango.
Ci si accorse che manipolando il fango e lasciandolo essiccare al sole si potevano ottenere delle forme durevoli e resistenti.
Ma in che modo lo si lavorava? Si iniziò a sperimentare due tecniche: la prima, chiamata diretta, permetteva di realizzare dei vasi di piccole dimensioni mentre la seconda, detta modellazione a colombino, consentiva di dar vita a forme le cui dimensioni potevano rispondere alle esigenze e necessità avvertite.
Ma praticamente come i nostri avi realizzavano vasi, contenitori e pentole in terracotta naturale secondo le due tecniche?
La prima tecnica prevedeva la lavorazione di un blocco di argilla: una volta creato un buco al centro, mentre si faceva roteare il blocco sul palmo di una mano, attraverso l’azione delle dita dell’altra mano, lo si modellava nel tentativo di creare la forma desiderata.
La tecnica a colombino, invece, prevedeva la preparazione del fondo del futuro contenitore al quale venivano aggiunte le future pareti attraverso la lavorazione e compattazione al fondo di cilindri di terracotta ottenuti strofinando l’argilla tra le mani.
La vera svolta fu la realizzazione dei forni. I primi rudimentali esempi erano delle fosse interrate.
Fosse all’interno delle quali era possibile addirittura regolare la temperatura.
Ovviamente le tecniche di lavorazione e di cottura, nel tempo sono divenute sempre più raffinate ed efficaci.
Il valore storico-scientifico dei contenitori, oggetti e pentole di terracotta
Tracce del percorso storico compiuto dalla terracotta e dalle sue declinazioni sia artistiche che logistico-funzionali, si possono ritrovare all’interno dei musei e dei risultati delle ricerche di archeologi, studiosi ed esperti del settore.
La storia della terracotta ha visto, difatti, anche la realizzazione di una cospicua gamma di oggettistica ornamentale e l’affermazione di una raffinata tecnica di decorazione usata per impreziosire quanto creato.
La lavorazione della terracotta (la preparazione dell’impasto, il lavoro di modellazione e la cottura) ha accompagnato l’uomo nei secoli per cui contenitori, vasi, bicchieri, piatti e pentole in terracotta portano il respiro della storia dell’uomo, delle sue abitudini, delle sue idee ed intuizioni.
Sono dei reperti e delle testimonianze preziose attraverso le quali ricostruire il percorso evolutivo che l’uomo ha compiuto nei millenni fino ad arrivare ad oggi.
Ecco, allora che quando ti troverai ad usare una pentola di terracotta per cucinare magari una deliziosa zuppa di farro e lenticchie, non potrai non dedicare un pensiero, seppur fugace, ai primi rudimentali tentativi di lavorazione del fango dei nostri avi.
Questo articolo fa parte di una serie dedicata alla storia della terracotta per la cucina e delle tecniche di produzione dalla prima scoperta fino ad oggi.
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Produrre pentole in terracotta, gli 8 passaggi chiave
*Alcune informazioni presenti in questo articolo le abbiamo lette nel libro La storia della pentola di Medagliani e Valli